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Biosensoristica per la salute umana, l’industria alimentare e il controllo ambientale
I biosensori sviluppati da EBSR sono soprattutto strumenti concepiti per effettuare analisi di screening in situ. La loro caratteristica principale è il fatto di coniugare l’accuratezza di esami di tipo analitico con la praticità di poterli effettuare in campo.
Analisi accurate ed esito immediato
I prodotti EBSR rendono possibili analisi accurate, specifiche e/o selettive attraverso strumenti maneggevoli e dall’esito immediato. Queste qualità intrinseche sono indispensabili in tutti quei settori che necessitano di operare con strumenti affidabili ed efficienti.
Esistono, tra le tante, due ampie aree di applicazione in cui i biosensori sviluppati da EBSR sono particolarmente efficaci:
Passato, presente e futuro
Nel recente passato il campo clinico-diagnostico è stato teatro di un significativo sviluppo e successo di biosensori elettrochimici in grado di effettuare analisi tempestive. Un esempio tra i più significativi, anche a livello commerciale, è costituito dalla cosiddetta “glucose pen” che consente a un paziente diabetico di conoscere con sufficiente precisione e accuratezza il valore della glicemia in qualsiasi momento della giornata.
L’eco ottenuta in ambito clinico ha fatto sì che la crescente attenzione per i biosensori investisse altri ambiti come quello della industria alimentare e farmaceutica.
Non a caso nel campo dell’analisi chimica degli alimenti, i biosensori possono essere impiegati per analizzare alcuni loro componenti che debbano essere determinati con elevata sensibilità e specificità, ma anche con rapidità ed economicità (analogo tipo di determinazione incomincia a essere impiegato anche nel caso di prodotti farmaceutici); per determinare sostanze chimiche che fungano da indicatori, ad esempio dell’inquinamento microbico presente in un alimento, o del deterioramento di quest’ultimo, ad esempio causato da processi ossidativi.
Possono essere quindi impiegati per verificare lo stato di freschezza e quindi anche per valutare ragionevolmente la probabilità di buona conservazione, in determinate condizioni, per periodi di tempo più o meno lunghi, di alcuni prodotti alimentari, ma anche di prodotti farmaceutici; per rivelare la presenza di tracce di composti chimici contaminanti, di tossine, oppure di additivi, conservanti eccetera.